L’illuminazione nei centri commerciali
1 aprile 2016

Progettare l’illuminazione per questi moderni poli di attrazione della vita cittadina è una sfida e un divertimento! Vanno valorizzati i volumi, conferendo loro valore aggiunto e cercando contemporaneamente di ridurre i consumi e le spese di manutenzione attraverso una scelta attenta dei corpi illuminanti.
a cura dell’architetto Emanuela Carratoni (cafelab.blogspot.it) per Linea Light Group.
I centri commerciali hanno assunto un ruolo di rilievo nella dinamica delle città, non è una novità che, anche se localizzati spesso ai margini del costruito, vengono visitati ogni giorno da migliaia di persone alla ricerca di una esperienza di acquisto che ha molto a che vedere con il tempo libero. Sono luoghi dalle identità ben definite con volumi complessi, dove la metafora “piazza-strada commerciale” è articolata su più livelli con balconate, scale mobili, spazi aperti e chiusi insieme, alle volte addirittura “a tema”.
Progettare l’illuminazione per questi moderni poli di attrazione della vita cittadina è una sfida e un divertimento! Vanno valorizzati i volumi, conferendo loro valore aggiunto e cercando contemporaneamente di ridurre i consumi e le spese di manutenzione attraverso una scelta attenta dei corpi illuminanti.
SCENARI ED EMOZIONI
Il progetto di illuminazione di un centro commerciale nasce da diversi fattori: dalla necessità di creare scenari e percorsi emozionali legati alla vendita, al soddisfare le norme attuali di riferimento in materia di sicurezza e risparmio energetico.
E’ fondamentale però che il progetto non sia guidato soltanto dalle esigenze illuminotecniche o pedissequamente normative; l’illuminazione, infatti, può essere inadeguata anche se normativamente corretta, ed è importante sapere che in un centro commerciale, un’illuminazione insoddisfacente può rendere poco attrattiva la permanenza dei potenziali clienti e di conseguenza causare cali di vendite.
VISUAL MERCHANDISING
In generale, la luce, in uno spazio commerciale, oltre alla sua accezione funzionale, legata cioè al vedere ed orientarsi, muovendosi in sicurezza, è necessaria per esaltare quello che viene definito il visual merchandising, cioè la vendita di prodotti e oggetti, grazie alla creazione di scenari legati al tipo di clientela che si vuole attrarre, per offrire loro la possibilità di godere di esperienze percettive e sensoriali che stimolino l’acquisto.
L’illuminazione di base di un centro commerciale non dovrebbe essere mai eccessiva ma il più omogenea possibile, molto simile alla luce naturale, per garantire il benessere psico-fisico e di chi utilizza lo spazio sia per lavoro sia a fini ludici.
Grazie alla luce è possibile creare dei percorsi luminosi che permettono al cliente di percepire gli spazi in virtù della fonte luminosa utilizzata, con cambiamenti ritmici appositamente pensati per delimitare una serie di zone “separate” dove svolgere diverse funzioni; o al contrario, è possibile intervenire per far percepire lo spazio come un ambiente unico, dove ogni attività commerciale si sussegue sotto una illuminazione uniforme e con luci d’accento che caratterizzano gli elementi su cui si vuole focalizzare l’interesse.
ILLUMINAZIONE PERSONALIZZATA
Scendendo di scala e andando ad esaminare l’illuminazione dei punti vendita veri e propri, da recenti studi è emersa la necessità di avere un’illuminazione calibrata non solo sul target di clienti in linea con il marchio che si espone, ma sul loro benessere psicofisico quando entrano in un negozio; influenzare positivamente il loro stato d’animo prolungherà per il cliente il piacere di trattenersi in un punto vendita, aumentando la possibilità che acquisti qualcosa, andando così ad incidere in maniera positiva anche sul fatturato.
A questo proposito è risultata molto importante la valutazione e scelta del colore della luce, che dovrebbe valorizzare gli spazi del negozio, senza cambiare troppo il colore della merce esposta per presentarla agli acquirenti nel modo migliore (tranne in casi particolari, accuratamente progettati nel campo degli alimentari); un’illuminazione pensata infatti permette nella composizione di una scena espositiva di evidenziare determinati oggetti e di farne passare in secondo piano altri, minimizzando le ombre e creando un’atmosfera che attiri l’attenzione dell’osservatore e possibile acquirente.
Da un punto di vista strettamente tecnico si tratta di impianti che vanno periodicamente revisionati e rinnovati, sostituendo gli apparecchi obsoleti con altri più efficienti, per cercare di ottimizzarne i consumi e minimizzare l’impatto dell’investimento economico nel tempo, migliorare la resa o semplicemente per adattarsi alla stagionalità che caratterizza fortemente questo tipo di spazi. La moderna tecnologia LED ci aiuta in molti sensi; gli apparecchi sono più compatti, scaldano di meno, hanno una ampia varietà di tonalità luminose, abbattono notevolmente i consumi energetici e soprattutto i costi di manutenzione e non emettono raggi infrarossi che possono danneggiare alcuni tipi di merce particolarmente sensibile.